Saturday, March 19, 2011

Boomga, Boomga

Quando l'atto di forza è una dimostrazione di debolezza. Di una coalizione che intende esportare la democrazia facendo del(l'o)nanismo ideologico il proprio vessillo, sporco di sangue. Qualcuno si è mai preoccupato di spiegare perché l'Onu ha deciso di perseguire il leader libico? Con una curiosa inversione massmediatica del rapporto causa effetto si vorrebbe ascrivere a Gheddafi la colpa di reprimere, in maniera piuttosto violenta, un disordine interno, puramente interno capeggiato da un gruppo di rivoltosi che intende rovesciare il governo in carica (prescindiamo per il momento dalle modalità dell'ascesa e dalla loro accettabilità). Un gruppo che, si badi bene, la propaganda si era affrettata a definire vittorioso e addirittura alla conquista di tutto il paese, con la proiezione nell'immaginario collettivo di un ritratto del leader oramai sconfitto, ancor più scarmigliato e rintanato in qualche bunker. Poi, improvvisamente, le parti si rovesciano: è il governo in carica che assedia le città per riprenderne il controllo fino alla prossima capitolazione di Bengasi, ultima roccaforte dell'opposizione. Un errore di calcolo che ha inviperito i burattinai spingendoli istericamente, nani in testa, soprattutto il francese, a coinvolgere l'intera comunità internazionale in un'ulteriore guerra non necessaria contro un non nemico che ha dominato una rbellione svoltasi all'interno dei suoi confini, senza aggressioni, se non annunciate in via di ritorsione, verso altri Paesi. Si addebita il classico capo di imputazione: la violazione dei diritti umani. Ma questa c'era ben prima della rivolta e non solo in Libia... Vediamo chi pagherà, per l'ennesima volta, il prezzo di scelte compiute da altre che in gran parte sorvolano le teste dei civili, senza albergarvi, proprio come i Tornado che stanno per scaldare i motori. Se guerra ci sarà non sarà di certo giusta.