Sottile come un rasoio affonda nella sociologia contemporanea dei 'confini' con una precisione di taglio politico ed una leggerezza di tocco chirurgico da cui molti dovrebbero apprendere. Sembra la riedizione a stretto giro di El Grinta, ma l'ironia solleva il film dal pantano dei tradizionali docufilm strappalacrime nonché dalle pastoie retoriche filoreietti e si proietta nell'incarnazione laica di un Salvatore la cui via crucis è lastricata dai corpi esanimi dei suoi cari. Ancora la vendetta impera e con essa il riscatto che non è altro che l'equilibrio tra 'law' e 'right'. Tagliente.
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment