Nel giorno in cui, deposto nell'irrequieto feretro la custodia della voce partenopea più vibrante degli ultimi decenni, le diverse compagne di vita se ne contendono la memoria squarciandone il corpo (come i suoi fan che ne duplicano la memoria, raddoppiando il funerale), 12 (+5) involucri di metallo a velocità mortale hanno perforato, improvvisamente, l'illusione della libertà su cui si è edificato il complesso di democrazite che contagia, pur con significativi invalicabili argini, l'occidente e l'oriente, l'Uccidente e il Moriente (copyright Sciotto, Bucchi).
Un colabrodo da cui defluiscono ideali ciecamente sventolati e biecamente sepolti. Un attacco all'intelligenza, alla poesia, alla cultura, che usano le armi del pensiero, delle parole, della storia. Che destabilizzano e lacerano profondamente le coscienze fin nel loro inconscio, più fortemente delle 12 pillole. Che come silenti apostoli creano vittime ed eroi e ne diffondono il verbo.
Non innocenti cadono. Ingenui fuggono. Che pensano di assordare nel
fragore della viltà la preminenza dell'Arte. Che vince, sempre, prevale
nel tempo. Danni collaterali di una guerra asimmetrica. Fiori e cannoni.
In comunità politiche troppo altezzose per definirsi umane. Che
rinnegano le proprie bassezze, affette da vertigini di superiorità.
Inutile come il Jack a Scopa. Reciprocità dei rapporti e proporzione tra
danno e pena. Dall'antichità sempre uan lezione di saggezza.
Wednesday, January 7, 2015
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