Thursday, December 4, 2008
Ci scusiamo per il disagio
Stazione di Roma. Ora prevista per la partenza: 15.45. Eurostar, pagato per la velocità. Sul display scorrono i numeri dei minuti di ritardo come fossero rotelle impazzite di una slot machine. 10, 20, 30, 40. Ciò che è incomprensibile è che quel treno non proveniva dalla giungla urbana o dalla Siberia, ma si formava a Roma: preparazione treno, dice laconicamente l'altoparlante. E che treno! uscito da un museo ferroviario, il vecchio pendolino continua a sfrecciare sui binari, dimostrando 1. che il materiale di Trenitalia non è sufficiente a reggere la domanda dell'utenza; 2. che se si considera ES un treno di 20 anni fa, vuol dire che i progressi sono solo virtuali e di facciata (vi ricordate la squallida orgogliosa affermazione di aver superato i 300 km/h con il TAV? ora fortunatamente soppressa) e gli aumenti di prezzi con essi giustificati sono l'ennesima prova della gestione gain oriented delle nuove Ferrovie. Senza che il tutto si traduca in quel che l'utente si attende e veramente conta: puntualità! Tra l'altro è appena da notare che le sedute dei vecchi treni, sia dei diretti divenuti con un maquillage squisitamente verbale ICplus, sia dei Pendolini sono decisamente più comodi di quelli del TAV e costano la metà! Paradossi dello sviluppo.
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