Monday, November 30, 2009

Scratching the Jingle Balls: ovvero della Scaramanzia natalizia


Il mistero dei Ministeri. Sbandierata alle scorse elezioni (elezioni! non alla cinese) la continenza, almeno nel numero di componenti del nuovo Governo, Berlusconi, che, da quando ha preso in mano ... le redini della democrazia italiana, ha sempre dimostrato di saperci fare (non fessi, però), specie nel momento in cui non sapeva più dividersi tra Dad (Papi) e Daddy (Patrizia D'Addario), mostrando in ciò la vena paternalistica che irrora la sua autorità, Berlusconi, dicevo, che ne ha passate tante (non solo di fini madame, fini minuscolo, esattamente come vorrebbe Lui), e ne ha fatte passare altrettante (oltre che in Tv e in Europa), si sarà interrogato sui motivi dell'accanimento della Sorte oltre che della Consorte contro di lui.
Lui, l'Unto del Signore, reincarnato per la salvezza della penosa e pensosa penisola (dei famosi? degli affamati? isola di pene o ... appunto), ri-inchiodato al crocifisso (ora che hanno rimosso il precedente occupante) mediatico, politico, giudiziario che ne fa quotidianamente (ovvero sui quotidiani) capro espiatorio dei guasti e dei difetti dell'intero genere umano (?), con una bruciante, bollente Passione che rischia di giungere in Apocalisse prima di esaurirsi, Lui ha finalmente trovato la risposta al terremoto, a Veronica, a Di Pietro, alla crisi economica globale, etc, etciù.
Aveva fatto male i conti, non Lui, Tremonti! Eh sì! La sua squadra di governo era da ultima cena!
12 ministri???!!! E quale avveduto capo di governo avrebbe imbandito la tavola per tredici, dico 13 convitati??? Era ovvia la conclusione. Ma il Saggio ha provveduto e in Gazzetta, il 28 novembre, il sospirato gesto che annullerà le sventure sul suo capo.
I Ministri diventano 13, e non con un Dicastero qualunque, ma con quello della Salute!
A Lei, Presidente! e tanti auguri...

Thursday, November 26, 2009

Dovere di verità

Brevi flash sgranati, parole irriconoscibili, azioni concitate. Il piano di rilancio dell'audience del GF10 è partito, con Mauro, il più autentico, genuino e ruspante della casa. Che farebbe, nel racconto della 'vittima' Veronica, il porco schifoso etc. Se d'altronde la depositaria della verità è ormai per presunzione la donna (specie quando si tratta di 'violenza'), è normale che un giornale a larga tiratura titoli:

Mauro aggredisce Veronica, il Grande Fratello minaccia pesanti provvedimenti

Il salumiere scherza pesantemente e poi mette le mani addosso alla moretta che si arrabbia

in cui si ricostruisce la storia con una certa parzialità. Ovvio che si tratti di un'esagerazione per tutti quelli che, come i veri giornalisti, non replicano comunicati 'di regime', ma collaudano e sperimentano direttamente le fonti.

Tuesday, November 24, 2009

Riforma della (in)giustizia

Ma mi chiedo, se si eliminasse mentalmente il profilo del premier dal disegno di legge Alfano, se si dimenticasse che l'effetto della sua approvazione sarebbe la sua assoluzione per estinzione del processo, se la Corte europea dei diritti dell'uomo l'avesse incoraggiata al fine di ripristinare, se mai c'è stato in Italia, un equo processo dalla ragionevole durata, chi avrebbe eccepito alcunché ad una dote di 640 giorni ovvero 4480 ore ovvero 268800 minuti per esaurire un processo concernente reati al di sotto di 10 anni nel massimo della pena edittale? sono esclusi i reati di allarme sociale, sono inclusi quelli di allarme politico-economico. Ma ditemi, è meglio la civilizzazione del processo, che evita l'indeterminata soggezione dell'imputato innocente alle schizofrenie di un'amministrazione della giustizia burocratizzata o l'indulto?
Certo all'accelerazione processuale devono tener dietro una riduzione dell'armamentario dilatorio dell'avvocato, un rigore estremo nella gestione del processo e una concentrazione degli orari di lavoro, con una disciplina delle attività che eviti il collasso del sistema o il rinvio automatico delle cause. Se poi aggiungiamo un bel sorriso stampato in faccia ai magistrati che da pubblici dipendenti forse non potranno sottrarsi al nuovo galateo di Brunetta otterremo, magari, una giustizia efficiente. Benvenuti nel 2040, forse.

Sunday, November 1, 2009

Televisionari


Bianco è bianco e nero è nero. A qualche giornalista, anzi tutti, l'equazione non torna. Alla mediatica celebrazione dell'umanità degli Obama, il Barack presidenziale, nonché maggiordomo della presenziale Michelle, distribuiva dolcetti ad una manciata di fanciulli emotivamente coinvolti nella festa simulata alla Casa Bianc(oner)a quanto possono esserlo i tacchini il giorno del Thanksgiving. Destinati ad uno spot promozionale dell'ennesima trovata della Presidenta.
Quattro sparuti strumentisti travestiti da scheletri intonavano musiche di circostanza all'ingresso, Barack cappuccetto nero con il cestino di leccornie a fare da cornice alle intraprese di una Catwoman (?!), alias Michelle, non Pfeiffer, come fu, ma Obama come dovrebbe essere.
Strano solo che per essere Cat aveva troppe macchie (non di scarlattina, sembrava) anelliformi nere su un pelo giallognolo. Ora non so cosa abbiano imparato i giornalisti alle scuole medie di zoologia, ma qualsiasi bambino avrebbe pensato ad un leopardo, un giaguaro, al più un ghepardo, un felino certo ma non un gatto e per di più non nella versione nera nerissima di Catwoman. La notizia di propaganda è rimbalzata su tutti i canali Raiset e Internet e ovunque si è fatto l'accostamento all'eroina della notte, in un loop continuo che rinnega la missione del giornalista: 1. raccontare la verità, 2. prima di farlo, verificarla. Non dire gatto se non ne sei sicuro...