8 mesi da Codogno. Dal paziente 0. Siamo ancora punto e a capo.
Il limite della politica delle opinioni è che si ventilano ipotesi, troppe, e non si ventila in ospedale.
La sicum(')era dei governanti, indifferenti al come sarà, trionfa su un concetto ontologicamente antitetico all'emergenza ma che, se attuato, sarebbe (stato [ormai]) in grado di prevenirla: la programmazione.
Abbiamo fondi europei senza fondo, ma andiamo piano con i piani di impiego.
Abbiamo avuto mesi di tregua e abbiamo contemplato il rincorrersi delle stagioni, adagiati sullo/a Speranza che 'tutto andrà bene' e 'tutto è sotto controllo'. Il sole bello d'agosto aspettava però una nuova eclissi. Della ragione, anzi di questa proprio un'ellissi. Ora c'è chi è fiero della Fiera e chi della modularità della reazione, ma pare non sia abbastanza. Manca sempre qualcosa. Non più mascherine, anzi, proprio per Halloween (alluìn) ce n'è, ce n'è. Manca l'aria e il coprifuoco, inteso come spegnimento di un consumatore di ossigeno, non ce la può dare. Manca soprattutto chi l'aria sa farla defluire dove serve. Perché? Forse potevano iniziarsi corsi di formazione brevi e intensi per assistenti sanitari? Forse potevano prodursi e acquistarsi più dispositivi? Forse potevano requisirsi e utilizzare o riattare spazi in cui allocare strutture e nuovo personale? è la ragione del post (anche di questo che scrivo), certo, ma ne abbiamo già avuto uno di post, che si è tradotto però, per un mistero anagrammatico ma infine drammatico, in uno stop, senza go.
Quid nunc?
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