Thursday, December 23, 2021

Abuso di posizione dominante nel settore informativo con finalità terroristica

senza parole, solo numeri


titolo de La Repubblica online:

Covid Italia, il bollettino del 23 dicembre: 44.595 nuovi casi e 168 morti. E' record di contagi

dati del 23 dicembre 2021: 

44.595 contagiati rilevati su 901.450 tamponi - 168 decessi - 1023 in terapia intensiva - 8722 degenti

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/12/23/news/covid_italia_il_bollettino_del_23_dicembre_-331324880/?ref=RHUO


dati del 13 novembre 2020:

40.902 contagiati rilevati su 254.908 tamponi - 550 decessi - 3.230 in terapia intensiva - 30.914 degenti

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/11/13/news/coronavirus_il_bollettino_di_oggi_13_novembre_-274188837/


per fortuna internet ha memoria, più di quanta razionalità abbiano le persone. 

Tuesday, October 19, 2021

Due pass due misure

 

Idranti al sit-in di protesta contro il green pass a Trieste il 18 ottobre




Contenimento al corteo contro il green pass a Roma il 9 ottobre

Wednesday, April 7, 2021

Accagnamento mediatico

 Ci risiamo. Press-ing de-gender.

Se al posto della President-a della Commissione europea ci fosse stato un President-o sarebbe successo lo stesso cagn cagn?

Mi si risponderà: "Guardati l'ultimo incontro di Erdogan con president-o del Consiglio europeo Tusk e president-o della Commissione europea, Juncker! Tutti e tre su tre troni. Vicini!"

Me lo guardo. Bah! Alcune osservazioni esteriori: nel 2015 si trattava di una conferenza stampa nell'era pre-Covid (ricordate?) dove l'assembramento era di rigore, mentre ora il rigore è nello smembramento. La conferenza era organizzata in una saletta stretta dove non si sarebbe potuto collocare un sofà (beato chi sofà il sofà, diceva una starlette italiana, ma già il leggere di sofagate mi fa accapponare la pelle...) e pertanto la soluzione di vicinanza era condizionata da esigenze di comunicazione (fotografi e telecamere) e dallo spazio.

Le regole di protocollo del 2018 prevedono un determinato ordine (piaccia o non piaccia, è la diplomazia, bellezza!): Presidente del Parlamento europeo, Presidente del Consiglio europeo, membri del Consiglio europeo e Presidente della Commissione europea. In particolare, per quanto riguarda la rappresentanza esterna della UE, l'ordine è Presidente del Consiglio europeo, Commissione europea, Alta Rappresentante degli Affari esteri e della politica di sicurezza. (punto)

Quindi nulla di strano nel far accomodare la Commissione a latere, alla stregua di un proprio Ministro degli Esteri, dirimpettaio assofato della Von der Leyen.

Siamo in tempi di Covid, d'altronde. 

In altro vertice politico informale, tenuto ancora una volta su divanetti e poltroncine, Von der Leyen era chick to chick con altro ministro, mentre Sassoli, Presidente del Parlamento europeo, e dunque beneficiario protocollare di maggiori attenzioni, sedeva distanziato. Nessun problema allora.

Dunque, il problema è il protocollo o la sua 'vittima' inesistente? 

è la galanteria che si pretende dal vituperato e prima ancora imbarazzato Michel, laddove esistono norme di comportamento che non prevedono la 'cavalleria'?

Con questo serpeggiante reclamare più di quanto spetti in ragione dell'essere donna e la contemporanea crociata per la neutralizzazione del gender non è che i sostenitori di questa ennesima ipocrisia collettiva dovrebbero anzitutto pacificare i neuroni per partorire pensieri razionali e conseguenti?

Tuesday, March 2, 2021

Sancelafaremo

 Inopportuna la presenza dell'infermiera che ripete che il suo autoscatto è diventato ... 'virale' e sorride stretta in un tulle di garza almeno quanto bella e strana la canzone di Colapesce e Dimartino, Musica leggerissima

Friday, January 22, 2021

Subrealtà

 Sfogliare o meglio scrollare un giornale on-line in un giorno come oggi rende indistinguibile la realtà dalla finzione, i fatti dai meme.

Il garante della privacy italiano che si accorge della pericolosità implicita di taluni social network (nella specie tiktok, attraverso il quale una bambina di 10 anni si è tolta la vita autoimpiccandosi nel corso di una cd. challenge) e cosa fa? Vieta di usare i "dati di utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica". Ma sappiamo che le piattaforme digitali non sono al momento attrezzate per una verifica del genere. Quindi equivale ad un blocco dell'app. Con rivoli di prevedibili invocazioni della libertà di pensiero, dei diritti alla comunicazione etc.

Proprio quelli calpestati la settimana scorsa con il blocco dell'account twitter (e facebook, e snapchat, etc.) di Trump, per 'incitazione all'agitazione popolare'. Deplorevole, proprio sulla base della tanto sbandierata democrazia internautica.

Altra notizia: Lombardia in zona rossa per un errore nella valutazione dei dati, quindi sarà promossa in zona arancione. Ma l'errore era nel valutatore (il Comitato tecnico scientifico) oppure nei dati (vale a dire in chi li ha conferiti, cioè le ASL lombarde e/o la Regione Lombardia)? Il TAR armato sparerà dunque a salve la sua sentenza, prevista proprio per oggi/domani. Per tacere del delirio della Moratti (neo-assessora al welfare), sulla scia degli 'anziani improduttivi' che Toti (Presidente della Regione Liguria) avrebbe posposto nell'erogazione di cure sanitarie. L'ex brillante ministra dell'Università (di brillante aveva solo qualche anello forse) ha suggerito di distribuire i vaccini sulla base del PIL regionale. Mah!

Continuando leggo: Ricongiungimenti possibili ma solo per partner. Esclusi i fidanzati. Raggiungibili le seconde case anche fuori Regione. Insomma: Chi può, fugga!

Ma poi la chicca: Emanuele Filiberto di Savoia che chiede perdono alla comunità ebraica per la firma delle leggi razziali da parte del re del suo casato, per la quale afferma di provare, lui e la famiglia, molto dolore. Tutto ciò quasi nel giorno della memoria. Molto poetico.

Thursday, January 7, 2021

Concrazyoni demagoniche

 No, il correttore di bozze non è ancora in ferie. 

Un processo di agglutinamento neurale è in corso, placche di ideali scorrono in un baluginante attrito, continui movimenti tettonici scuotono fragili eteree coscienze.

Sembravano immagini di lancio di un nuovo videogioco, tanto la realtà si è mischiata alla fantasia e viceversa. 


Clutching at straws

Perché di sogni si tratta, ogni persona presente ieri davanti al Congresso era portatrice di un sogno. Di un riscatto personale. E 4 di queste non ci sono più. 4 trumpiani in meno. Il loro sacrificio è stato inutile, almeno per i loro fini. Ma giusto, nella loro prospettiva. 

Il pericolo connesso ad un assalto al Congresso era ben chiaro. Noto era altresì che gli agenti di sicurezza, ancora presenti i parlamentari nell'edificio, non avrebbero convertito i corridoi in un catwalk (com'è successo in seguito). 

Catwalk

Caught-on-walk

E allora, oltre le modalità effettive della sparatoria, mi viene da pensare cosa abbia spinto la folla a rischiare la propria vita. Perché, di norma, dovrebbero essere quelli che hanno tanto da perdere ad esporsi (o meglio a far esporre) per difendere qualcosa. La loro vita (in termini di relazioni umane e forza economica) aveva forse ai loro occhi un valore così basso da poterla giocare su un tavolo di Las Vegas ovvero sarebbe stata talmente compromessa dagli eventi preconizzati e temuti da indurli a non desiderarla più.

Resta un atto di fede. Di una fede, dirompente rispetto ai valori comune-mente accettati (rectius imposti dalla tradizione) e dunque antisociale certo, come ne esistono tante, se esasperate (per lo sport, la religione, i propri principi ad es.), ma pur sempre un momento di completo annullamento dell'essere in una idea, la più lontana dalla nostra, la più remota dalla comunità. Rispettabile, nella misura in cui non leda le altrui libertà, come stabilite dall'ordinamento sociale vigente.

La democrazia è ormai agonica, fondata sulla lotta, sì, ma anche e soprattutto agonizzante ...

Wednesday, December 9, 2020

Ballottando con le stelle (e strisce)

 Una lunga litania di ricorsi (una cinquantina) presentata da aspiranti ballerini per essere ammessi alle danze del potere. Respinta, sistematicamente. Pare che la Suprema Corte degli USA non voglia - a dispetto della composizione prevalentemente 'repubblicana' (6 a 3) - accogliere le censure dei trumpiani e di Trump stesso. Intanto anche Giuliani, il suo avvocato, è covidato e allora non resta altro che far scommettere il governatore del Texas: la posta, altissima, è l'annullamento dei mandati prodotti da Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin (giusto 62, sufficienti a degradare Biden sotto il threshold dei 270 - ne ha attualmente 306). Il motivo? Violazione delle regole democratiche consacrate nella Costituzione attraverso l'omessa protezione da frodi del voto postale. Arzigogolato? A dir poco.... Vedremo!



Monday, November 23, 2020

I miei primi 40 anni

 40 anni fa più o meno a quest'ora ho avuto paura di morire. Gli avvolgibili tirati giù vibravano di forza tellurica. Sembrava che uno stormo di picchi volesse entrare nel salone dove guardavo il telegiornale. L'esternità dell'apparente impatto inquietava e rasserenava al tempo stesso. Finché tengono le finestre, non ho problemi. All'improvviso le lampadine sospese cominciavano a proiettare luci ondulate sulle pareti, in un veloce turbinio incontrollabili. E il divano cominciava a muoversi (che gli uccelli siano riusciti a entrare e ad imbottire di piume esagitate i cuscini?). Voci sempre più acute attraversavano uno spazio non più terraneo ma liquido. Sussulti dei mobili - lo erano per davvero - si alternavano a grida sconnesse, lacerate, laceranti. Il terremoto. 'O Vesuvio!


Elettrogeocardiogramma

Ricordo la notte passata in auto. La solidarietà e i rigurgiti di religiosità accantonata che si componevano in una catena di sopravvivenza tra i vicini, prima lontani, ed ora pronti a fuggire verso chissàdove in uno slancio irrazionale che doveva essere anche quello degli ercopompeiani, sopraffatti e raggelati in un bollente abbraccio imperituro.

Ricordo i giorni che seguirono. L'ansia costante che non si ripetesse. Non immaginavo che 40 anni dopo (un orizzonte temporale troppo lungo da poter esser visto, di cui non avevo alcun tipo di percezione mentale) ne avrei scritto. 

40 anni dopo ho paura di non vivere. In realtà è da 8 anni e mezzo che ho questa sensazione. Ma ne riparleremo tra altri 40 anni.

Saturday, November 21, 2020

La danza dei colori

 Giallo, rosso (magenta), blu (ciano). Colori primari. Voce della luce. Base della percezione estetica del mondo. Codici espressivi. Bianco sintetico. Nero esclusivo. Rosso sangue, blu jeans, giallo sole. Giallorosso arancione eppur giallo. Bianconero. Addizione e sottrazione: l'immobilità. Assembramento e distanziamento.  Gialloblu è verde, Speranza. Molto giallo e verde, invero, ma di rabbia gli arcipelaghi deambulanti. Bianco Natale. Quest'anno forse giallo. Libero isolamento. Dal freddo opaco di giorni uguali. Trasparenze remote di prospettive necessarie. 


A mare il gialloblu del tramonto.

Wednesday, November 11, 2020

Ma che razza di giornalismo...

Che tristezza vedere l'affannarsi di pennivendoli e riempischermo nel seguire schierati e inappuntabili gli ordini editoriali superiori. In Italia come all'estero. Da circa una settimana è bufera mediatica contro la Campania: ogni giorno non c'è telegiornale o rotocalco parapolitico che non si indigni del fatto che la Campania non sia stata collocata in una fascia di colore più scuro di quella che attualmente occupa, a dispetto delle immagini propalate dalle stesse trasmissioni e volte a disegnare uno scenario di degrado e diffusa inciviltà. Certo, comprendo che veder scialare migliaia di giovani su una delle coste più belle d'Italia susciti motivata invidia e, in taluni, particolarmente paranoici, giustificata apprensione. Ma accanirsi nel modo visibile a tutte le ore sui vari media, basandosi vuoi sull'oscillatorietà dell'atteggiamento del presidente della Regione, vuoi sui tentennamenti del Governo, vuoi ancora sulla pressione esercitata da gruppi oscuri (se ne hanno le prove? allora occorre denunciare i fatti, non se ne hanno? allora si cercano o si tace), immalinconisce chi crede che, pur nell'opposizione delle opinioni più svariate, occorra sempre riconoscere diritto di cittadinanza a idee fondate su dati, quantomeno in un sistema che si autodefinisce libero e democratico. 

Attack Art

Come nella censura a Trump, tagliato dalla ABC, CBS e MSNBC durante un discorso, in cui esponeva i suoi sospetti su frodi elettorali. Si vedrà l'esito dei ricorsi ma intanto dov'è la libertà di espressione? Si profilano tempi bui nella nuova America dei 'democratici' (se tale sarà).


Trump interruptus

L'ultima perla sulla questione giallo/arancione/rosso, ai limiti del delirio razzista, è apparsa sul seguente blog (forse più correttamente un burp, che non meriterebbe neanche la limitatissima pubblicità in questa sede, ma vale come esempio negativo e come tale è sempre bene aver presente da cosa occorra prendere le distanze per non apparire forzatamente faziosi, ciechi e sordi, sebbene non di nascita, ma di ... occasione): https://www.nicolaporro.it/continua-il-siparietto-sulla-campania/

Friday, November 6, 2020

Unlockdawn

 


Confina.menti aperta.mente alienanti


Tristi interstizi in.finite danze del tempo ridondante
A.mare riscoprire luci.di ricordi alità.ti da venti.venti
Nu.vola in albe di.rada te.di.atermiche visioni.
L'iber(n)azione.

Tuesday, October 27, 2020

Ristori, pasticci, teatrini, bari e t'imballi

 Tutto in un decreto. Evocativo finanche nel nome dei destinatari dei benefici 'assistenziali'(stici; ma sì esageriamo con gli -ismi), solo parzialmente sufficienti a rettificare un'inevitabile parabola economica decrescente (bene[de]fic[
i]enza senza investimenti, ma semplicemente senza menti). E immagino un mondo parallelo, matrixiano, in cui le dimensioni spazio-temporale sono invertite e la simmetria speculare svela capacità predittive, ovviamente indotte dal regredire verso il problema con una prospettiva futura, con il tanto celebrato senno di poi. E immagino un maggio in cui il tepore solare accarezza frotte di apprendisti infermieri/anestesisti che si recano negli ospedali dove riceveranno un corso intensivo specializzante di quattro mesi per imparare a gestire le intense tensioni che ci saranno e un giugno caldo in cui le casse dello Stato dischiudono i loro battenti per distribuire congrue quantità di risorse destinate all'acquisto di macchinari che serviranno e un luglio bollente in cui siti pubblici dismessi o subutilizzati creano lo spazio necessario per l'accoglienza. 

E un agosto in cui avremo meno disoccupazione, più strutture e spazi sanitari a disposizione, meno pressione sui presidi clinici, e un settembre in cui milioni di zainetti non smetteranno di rimbalzare sulle schiene in una corsa felice e un ottobre sereno in cui libera sia la scelta ammalarsi. Perché anche questo è un diritto, sacrosanto, purché non infranga l'analogo diritto di altri di essere curati. 

Sunday, October 25, 2020

Se il tempo fosse un gambero

 

Oggi, 25 ottobre, si celebra la giornata mondiale della pasta. Oggi, 25 ottobre, torna l’ora solare, un’ora in meno di luce serale, in cambio di un’alba anticipata.

    Ci sarà una connessione? - mi sono chiesto. Beh sì, certo, il tempo. Quanti minuti concedete all’acqua gorgogliante di bollori libera(era)tori per penetrare nell’impasto, gelatinizzando l’amido e facendo coagulare il glutine? Certo, detta così diventa decisamente meno appetitosa. Ad ogni modo, io la estraggo dall’acqua - ebbene sì, le reminiscenze di BayWatch, serie TV degli anni ’90, si sono annidate in qualche recesso della mia mente, e riemergono in questi atteggiamenti salvifici - diciamo circa un 20% in meno del tempo consigliato. Croccante? Quasi, ma c’è che la rituffo in un amalgama (sì è maschile, di un genere moderno, open, no binary) sempre diverso di spezie e intingoli, la faccio un po’ sguazzare prima di farle piovere addosso ogni tipo di polvere e scaglie. Gnam.

    Il programma culinario, semplice e lineare, l’ho impartito ieri notte ad un amico, del tutto disavvezzo a fornelli e pentole, che, imbarazzato nel ricevere un ruolo così delicato, insisteva, pregava quasi, di esserne esonerato. Toccava a lui. La sorte aveva deciso per noi. Era tardi, molto. Le ultime parole, prima di lasciarlo alle sue incombenze, furono le mie: “guarda, sono le 2.56, per i bucatini 7 minuti, quindi li tiri fuori alle 3.03 e li mantechi, li condisci etc. ti aspettiamo di là!”. Non era la nostra cena. Era lo ‘sfizio’ della nottata.

Nell’altra sala si discettava di amore in tempi di covid (che originalità…). Delle difficoltà di comunicazione tra partner lontani, separati nella ‘primanera’ del 2020 e mai più incontratisi in un’estate surreale. Si parlava di parentesi (ma anche di catacresi e aferesi), di sospensioni, quindi anche di virgole, brevi, o di punti e virgole, più lunghe, di interruzioni, di punti, allora, non di sutura di cuori lacerati, ma proprio di “period” in senso american english, osservava un altro amico. Di conclusione. Ma vuoi mettere l’ambiguità rassicurante della parola evocata dall’anglofilo… Period, punto fermo che diventa punto di vista, mobile, variabile nell’angolazione, non più puntuale, ma fluido, che scorre come il tempo e che diventa allora illusione di continuità, di non perdita (nonostante il significato colloquiale), di limbo. Non è finita, pensavo, bensì dura. È effettivamente dura. Come la pasta dopo 3-4 minuti di sauna. OMG! Ma eravamo lì ad attendere, non pazienti (per fortuna), il risultato della sfida, del nostro amico impavido candidato a Masterchef, noi coraggiosi-ssimi degustatori. Quanto tempo è passato? Sono ancora le 2, bofonchiava l’anglofilo riverso sul sofà a biascicare ‘chips’, direbbe lui. ANCORA? Il vortice mentale aveva travolto i secondi mai primi, i minuti mai obesi, le ore o mai più e dunque? La pastaaaa! Volo in cucina e … il nostro indomito cercava di domare uno strabordante brodo colloso scoppiettante. Scusa, ma questa pasta è un "po’lenta" – gli dico. Eh lo so - mi risponde -, ma mi hai detto alle 3.03 e sono ancora le 2.30…

Oggi ho giocato con gli orologi di casa, quelli finti antichi, con le lancette e la suoneria. Come chi li possiede ben sa, facilissimi da regolare in avanti, un incubo all’indietro. Una metafora forse della vita. Talvolta è semplice andare avanti ignorando, nascondendosi, per ripararsi da un errore, più complicato tornare indietro, per riparare a un errore. Le incrinature nei rapporti si cristallizzano nel tempo se non si pone pronto rimedio e restano cicatrici nella memoria. Mi piacerebbe girare le lancette indietro fino a quel momento in cui ….

Tuttavia tempus revertit solo in Tenet, di norma tempus fugit, come la giovinezza e l’appetito di una pasta che stanotte purtroppo non tenet.


Saturday, October 24, 2020

Schizosfrenati

 8 mesi da Codogno. Dal paziente 0. Siamo ancora punto e a capo.

Il limite della politica delle opinioni è che si ventilano ipotesi, troppe, e non si ventila in ospedale.

La sicum(')era dei governanti, indifferenti al come sarà, trionfa su un concetto ontologicamente antitetico all'emergenza ma che, se attuato, sarebbe (stato [ormai]) in grado di prevenirla: la programmazione.

Abbiamo fondi europei senza fondo, ma andiamo piano con i piani di impiego. 

Abbiamo avuto mesi di tregua e abbiamo contemplato il rincorrersi delle stagioni, adagiati sullo/a Speranza che 'tutto andrà bene' e 'tutto è sotto controllo'. Il sole bello d'agosto aspettava però una nuova eclissi. Della ragione, anzi di questa proprio un'ellissi. Ora c'è chi è fiero della Fiera e chi della modularità della reazione, ma pare non sia abbastanza. Manca sempre qualcosa. Non più mascherine, anzi, proprio per Halloween (alluìn) ce n'è, ce n'è. Manca l'aria e il coprifuoco, inteso come spegnimento di un consumatore di ossigeno, non ce la può dare. Manca soprattutto chi l'aria sa farla defluire dove serve. Perché? Forse potevano iniziarsi corsi di formazione brevi e intensi per assistenti sanitari? Forse potevano prodursi e acquistarsi più dispositivi? Forse potevano requisirsi e utilizzare o riattare spazi in cui allocare strutture e nuovo personale? è la ragione del post (anche di questo che scrivo), certo, ma ne abbiamo già avuto uno di post, che si è tradotto però, per un mistero anagrammatico ma infine drammatico, in uno stop, senza go. 

Quid nunc?

Statua dell'anarchia

Imp(i)azza la reazione. Degli abbandonati. Dei relitti. Dei marginali. Dei pronti a tutto. Aliunde aizzati forse, coordinati certamente, professionisti della protesta. Ma oltre la cortina, fumogena, della superficie, violenta, c'è la sofferenza di persone dignitose, che si estinguono nel silenzio di un tramonto economico, le cui ombre si annullano nel buio generale. Misure asimmetriche, compensative di un rilassamento nella pianificazione politica e punitive di soggetti irresponsabili, nel senso di senza responsabilità. Quanto costava formare persone essenziali per le attività essenziali (infermieri e anestesisti), quanto costava incrementare, solo per raggiungere i livelli europei medi, la dotazione di dispositivi, strutture e spazi? Quanto costerà (ed è già costato) in termini economici e sociali e psicologici (e di ulteriori danni collaterali) l'incapacità di programmare? Domani si chiude il Festival del Cinema di Roma, si riapre il Festival delle Occasioni mancate.

Mentre il governatore dorme lontano e il sindaco de minimis guarda da lontano. E lo Stato soggiace di fronte alla perdita, meritata, di rispetto.
Stato di anarchia


Wednesday, February 5, 2020

Strapping Trump

Pelosi. A woman to be remembered.