Tuesday, November 11, 2008

Minocrazie aeromobili

Un centinaio di assistenti di volo pagati da alati diventano bipedi e picchettano. Diverse migliaia di viaggiatori paganti da bipedi diventano supini e boccheggiano. Scene di atroce normalità in una nazione che si vanta di essere democratica, non essendosi ancora accorta che democrazia è illusione transitoria e passeggera e come un male di stagione va via in poco tempo. D'altronde gli esegeti postmoderni vi vedrebbero appunto il segno etimologico di una sintetica versione irrisolta di sovranità che dura gli attimi promozionali ed invoglianti di una 'demo'. La paura degli spettri di un passato politico indigesto induce l''alta' politica a disdegnare finanche parole oltre che soluzioni alternative ad un escamotage solo retorico utile per irretire le masse inerti nelal rassicurante cuna dell'abulia.
Perché in realtà a comandare sono sempre e solo in pochi, rigurgito politico di menti sbadiglianti, sbaragliate dall'istinto della deresponsabilizzazione. Ma non è questo l'irritante: in fondo i rappresentanti istituzionali buoni o cattivi gli italiani se li sono scelti. Il problema logico, giuridico, etico nasce quando piccoli pierini barricati e barricantisi impongono il valore del loro non-volere-volare ad altri che, per aver pagato in anticipo una prestazione (cosa rara e diffusa solo tra possessori di carte prepagate e abbonamenti a servizi pubblici, quindi evidentemente insana), vogliono-poter-volare. La soppressione di una libertà importante come quella di movimento si chiama sequestro in diritto penale e carcere in diritto penitenziario. Le procure indagano per interruzione di pubblico servizio, dimostrandosi cieche rispetto all'attentato alle libertà civili perpetrato da un nugolo di sciamannati: ciò che rileva, nelle menti degli investigatori, è che si è impedito il servizio, non già che si siano arrestate migliaia di persone. Sanzioni penali, certo e ci mancherebbe! Gli italiani sono dunque dominati dalla forza oscura di pochi rumorosi, che, opportunamente allineati dalle trombe dell'ideologia e immortalati da un sistema dell'informazione avido di immagini e notizie al punto di costruirle o esaltarle, amplificandone il messaggio. Così i 300000 del Circo Massimo diventano 2 milioni. Che comunque non rappresentano altro che loro stessi e non certo il Paese. Quando avrà il rispetto che merita la maggior parte dei cittadini contro le angherie indecorose dei pochi.
Dovremo attendere l'avvento della plurocrazia auto(mobilo)cratica?

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